Testimonianze

LA BIBBIA BUTTATA VIA…..

foto - la bibbia buttata via.....

Buttala fuori dal finestrino! Soldati che viaggiano in treno scherzano volentieri e sovente fanno divertire, con i loro racconti spiritosi, tutta la carrozza. Nell’angolo di uno scompartimento vi è una recluta che legge la sua Bibbia tascabile. ‘Facciamo uno scherzo a quel giovane religioso buttiamogli la Bibbia dal finestrino’. Detto fatto, la Bibbia era già tra le pietre delle rotaie. La recluta non si adirò affatto Egli possedeva un divino maestro che aveva detto:

‘lo son mansueto e umile di cuore’ (Matteo 11, 29). Certo, era triste ma non disse nulla. Passati alcuni giorni, il nostro amico ricevette la sua Bibbia per posta. Una lettera molto interessante accompagnava l’invio. Un operaio della ferrovia, lavorando da quelle parti, aveva trovato la Bibbia per mezzo della quale Dio gli aveva parlato. Fino a quel momento, l’operaio aveva vissuto in grande paura a causa dei suoi peccati, ma leggendo la Parola di Dio, aveva trovato veramente il Salvatore. II soldato capì allora perchè aveva dovuto privarsi della sua Bibbia per qualche giorno. II Diavolo, d’altra parte, aveva subìto una nuova sconfitta.

 

Nascosto sotto il letto

Come un ladro, penetrato in una casa di credenti per rubare, si convertì a Cristo

La scena si svolge in Brasile. Una sera uno svaligiatore si è introdotto in una casa. Sentendo del rumore, in fretta s’infila sotto un letto. Con suo grande spavento, tutti i membri della famiglia si riuniscono nella camera dov’è nascosto. Ed ecco che il padre si siede proprio su questo letto, prende un libro, ne legge una pagina a sua moglie e ai suoi figli. Sono delle magnifiche parole, mai il nostro ladro ne ha sentite di simili.

Terminata la lettura, tutta la famiglia si mette in ginocchio per la preghiera. Il padre sembra rivolgersi a un amico presente, mai il nostro uomo avrebbe pensato che si potesse parlare a Dio con tanta fiducia e libertà.

Poi la famiglia si ritira e la casa diventa silenziosa. Ognuno si è addormentato. Allora l’intruso striscia fuori dal suo nascondiglio e, ancora tutto tremante, lascia precipitosamente la casa senza portare via nient’altro che…il misterioso libro nero rimasto sul tavolo. E’ una Bibbia ch’egli si mette a leggere con assiduità. A mano a mano che legge, si rafforza in lui una convinzione: il segreto della vera felicità è in questo libro! Dei mesi trascorrono, e un giorno si avvicina a Dio per mezzo di Gesù Cristo, gli confessa i propri peccati e ottiene il perdono.

Che cosa gli resta da fare? Riportare la preziosa Bibbia ai suoi proprietari raccontandogli la propria storia. Allora, nella stessa camera, in ginocchio, il padre di famiglia e il ladro ringraziano assieme il Signore per avere fatto di loro dei fratelli in Gesù Cristo.

Autore sconosciuto

Traduzione dal francese di Illuminato Butindaro

[Tratto dal libro: “Testimonianze – Vol. 2“, curato da Illuminato e Giacinto Butindaro]


 

Cristina e la …. potenza di Dio

Maria Cristina racconta come è giunta ad accettare Gesù come suo

personale Salvatore e Signore, e come Dio le è stato fedele

Immagine Conversioni

Saluto caramente nel Signore quanti si apprestano alla lettura della mia testimonianza.

Mi chiamo Maria Cristina, ho vent’anni e sono una studentessa universitaria.

Incomincio col dirvi che il Signore aveva un piano particolare per la mia vita prima ancora che io nascessi; sin da quand’ero nel grembo materno il Signore vegliava su me: vi spiego il motivo.

Sono nata in una famiglia cattolica da madre molto praticante e padre della specie: “vado in chiesa due o tre volte l’anno”; sono l’ultima di sei figli, la mia mamma aveva 44 anni, quando si accorse di aspettarmi e a causa della sua età “avanzata”, i medici le consigliarono di interrompere la gravidanza, esponendole tutti i problemi a cui sarebbe andata incontro, non solo per la sua vita, quanto per quella del bambino che rischiava gravi problemi.

Mia madre era contraria, ma il pensiero di avere un figlio con gravi malformazioni, considerata la sua età, la spaventava e la indusse quasi ad accettare. Fu inviata in una clinica con una richiesta di aborto, non ne era del tutto convinta, ma se i medici di quella clinica le avessero confermato che avrebbe potuto avere un figlio o una figlia con gravi problemi fisici e/o mentali, avrebbe interrotto la gravidanza; quella mattina mia madre non potè chiedere o fare nulla, perché, caso strano, i medici erano in sciopero e mia madre, da buona credente, prese quello sciopero come un segno divino e così decise di tenermi.

La gravidanza fu tranquilla e nell’ottobre del 1980 mia madre partorì me: una bambina bella e sana. Mi commuovo sempre quando penso a questo, il Signore ha voluto che io nascessi, perché voleva che io diventassi una Sua figliuola per essere al Suo servizio. Sono cresciuta allora in una famiglia cattolica fino all’età di sei anni, quando nel dicembre dell’86, in una fredda mattina d’inverno, una luce entrò nella nostra casa a riscaldare i cuori dei miei genitori: non era un raggio di sole, né un evento soprannaturale, ma era la Parola di Dio, quella meravigliosa Parola che attraverso un programma televisivo giunse alle orecchie e al cuore dei miei genitori. I canti, le testimonianze e la predicazione della Parola parlavano di Gesù e dell’invito che egli fa all’umanità, l’invito di andare a Lui per ottenere il perdono e la vita eterna; un invito accettato dai miei genitori, che contattarono la televisione per recarsi nella comunità più vicina a noi e, può sembrare un caso, se n’era appena aperta una nel nostro quartiere. I miei genitori, ed io con loro, cominciammo a frequentare la comunità: i miei accettarono Gesù come loro personale Salvatore e nel maggio dell’87 scesero nelle acque battesimali.

Dal momento della conversione dei miei genitori io sono cresciuta in una famiglia cristiana, in una famiglia in cui regnava e tutt’oggi regna Cristo Gesù.

Sin da piccola ho potuto sperimentare l’amore di Dio, andavo in chiesa, ascoltavo la Sua Parola e ho potuto vedere le meraviglie che Lui compiva. Dio ha fatto tanto nella mia famiglia, ricordo diversi particolari: potrei raccontarvi di quando il Signore guarì la gamba di mia madre, che a causa di una storta, diventò gonfia e livida e solo dopo aver pregato Dio, e solo Lui, ritornò normale; o di quando attraversammo dei momenti difficili, come quello del 90, quando scoprimmo che mio fratello e sua moglie, che vivevano con noi, erano tossicodipendenti. Ricordo benissimo la tragedia che piombò in casa nostra, ricordo il giorno in cui lo scoprimmo, quando alle negazioni di mio fratello, suo suocero gli scoprì le braccia, chiedendogli cosa fossero quei buchi; ricordo le sue crisi di astinenza e le sue minacce di morte verso i miei genitori. Però posso sostenere che il Signore è stato con noi, come Gesù nella barca con i discepoli, Gesù era lì in quella sofferenza e la fede in Lui ci ha dato la forza di andare avanti.

Ora grazie a Dio, mio fratello ne è uscito fuori. Potrei citare tante altre meraviglie, ma vi racconterò le mie esperienze personali. Il Signore vegliava su me, sin da piccola rispondeva alle mie richieste e io andavo avanti così, frequentavo la comunità e le sue attività, però verso gli 11 anni cominciai anche a frequentare amiche fuori dalla chiesa, che a poco a poco, come una corrente mi trascinarono via, fino a quando una sera, in una riunione di preghiera in casa mia, sentii qualcosa dentro di me, che mi spingeva a chiedere perdono a Dio e compresi che dinanzi a Dio ero una peccatrice così come dice Romani 3:23: “Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio” e innalzato un canto scoppiai a piangere, pregai il Signore chiedendoGli di perdonarmi.

Ringrazio Dio, perché quella sera, nel gennaio del 93, accettai Gesù come mio personale Salvatore. Per tutta la serata continuai a piangere, ma dentro di me sentivo pace e gioia: da quel momento ero una figlia di Dio; in quello stesso anno il Signore, nella Sua benignità, mi guarì da una forma di allergia chiamata asma bronchiale della quale io soffrivo dall’età di 2 anni, che mi costringeva a recarmi molto spesso in ospedale, dove mi somministravano l’ossigeno. Per fede risposi ad un appello per la guarigione sotto una tenda ed il Signore mi guarì. Però nell’anno seguente, finita la scuola media, cominciai a guardare le amicizie di fuori, il mondo, iniziai il liceo e chissà, forse perché mi sentivo grande, piano piano, come il figlio prodigo, me ne andai dalla casa del padre. Diventai una ragazza volgare, volevo sempre uscire, cominciai a mentire, ora me ne vergogno tanto, mi fa male ricordare cos’ero diventata, ma il Signore è stato tanto buono con me, ha avuto misericordia di me e anche in quei momenti il Suo sguardo era su me; infatti ogni qualvolta progettavo qualcosa, a volte anche di nascosto dai miei genitori, le cose non riuscivano mai; al momento non capivo e mi arrabbiavo anche, però ora so che era il Signore che mi proteggeva, anche se io ero lontana da Lui, e mi evitava brutte esperienze.

Ringrazio Dio perché al di fuori di piccole cose, non ho fatto brutte esperienze nel mondo, a parte le delusioni che esso ti offre; infatti nel 96 mi ritrovai in un periodo molto buio: la mia migliore amica mi aveva tradito, persi un amico in un incidente e mi sentivo veramente male. A questo poi si aggiunse il cambiamento non solo della casa, ma anche del paese. Ci spostammo in un paesino molto piccolo e lì io mi ritrovai veramente sola, perché non potevo uscire con i miei vecchi amici, a causa della distanza; di conseguenza andavo solo a scuola.

Ma in quella mia solitudine, in quel mio vuoto interiore, cominciai a riaggrapparmi al Signore; poi per alcune complicazioni, causate dal posto dove vivevamo, ci trasferimmo di nuovo in un altro paese dove, grazie a Dio, vivo da quasi 4 anni. Io non volevo, piansi, mi disperai, ma “la volontà di Dio è buona, perfetta e accettevole” (Romani 12:2), anche quando non la capiamo e al momento soffriamo, dopo constatiamo che era il meglio per la nostra vita; al momento non lo capivo, ma oggi affermo che quel trasferimento è stato determinante per me, perché venuta a Palo del Colle (Ba), cominciai a frequentare la comunità del posto e potei iscrivermi al campeggio cristiano sito in Bologna nel periodo di Agosto.

Ero ancora ben lontana dal ravvedimento totale, però dentro di me qualcosa cominciava a muoversi. Finché proprio poco prima di partire per il campeggio, la Parola di Dio cominciò a far breccia nel mio cuore e cominciai a porre mente su tante cose. Partii per il campeggio e appena arrivata non facevo altro che piangere, per la nostalgia di casa, ma poi a questo si aggiunse la predicazione della Parola di Dio: un invito preciso a lasciare il mondo e a seguire Gesù; dentro di me c’era un combattimento: una parte voleva lasciare il mondo, l’altra no, anche perché avevo un legame sentimentale, ma gloria a Dio, Gesù vince sempre, perché giorno dopo giorno, la parte che voleva accettare l’invito di Gesù aveva il sopravvento. Chiesi a Dio di purificare il mio linguaggio e Lui lo fece ed inoltre una sera in particolare, pregai e dissi: “Signore io voglio servirti, ma ho paura, aiutami”; subito Dio mi rispose: “Non aver paura, perché Io ti guiderò per tutto il cammino che devi fare”. Quella sera sentii una pace dentro me, ero nata di nuovo, avevo riaccettato Gesù come mio personale Salvatore. Tornai dal campeggio e dopo un mese chiesi il battesimo in acqua: dopo un mese perché dentro di me una voce mi diceva che non era indispensabile quel passo, ma poi Dio mi parlò attraverso il versetto che dice: “…chiunque avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato” ed allora compresi che non era indispensabile per la salvezza, perché per riceverla bisogna credere in Gesù, ma che comunque era un passo importante e il 10 maggio del 98 scesi nelle acque battesimali.

Dopo il battesimo mi recai nuovamente in campeggio (lo stesso campeggio in cui il Signore mi aveva salvato) dove il Signore mi battezzò nello Spirito Santo: fu un’esperienza bellissima e successivamente ad essa Dio mi ha dato i Suoi doni e mi guida ancora oggi nell’usarli per la Sua gloria. Dio mi ha aiutato e mi aiuta nelle cose quotidiane della vita: mi ha aiutato a diplomarmi e ancora oggi mi aiuta ad affrontare gli esami universitari; inoltre Egli risponde a tante cose che Gli chiedo dicendomi “aspetta” oppure “di no”, ma so che ciò lo fa, perché mi ama.

Ancora voglio dare gloria a Dio perché ha aiutato me e la mia famiglia in quest’ultimo anno: abbiamo affrontato un periodo molto difficile, perché mio padre, che fa l’imprenditore edile, ha scoperto di essere andato in fallimento, non sappiamo il come ed il perché, ma questo fallimento gli ha impedito di lavorare. Di conseguenza ci siamo trovati in gravi disagi economici, ma abbiamo potuto sperimentare la promessa del Salmo 37:25 : “Io sono stato giovane e sono anche divenuto vecchio, ma non ho mai visto il giusto abbandonato , né la sua progenie raccattare il pane”; il Signore ci ha aiutato e noi siamo rimasti fedeli a Lui, ed oggi grazie a Dio mio padre lavora e le cose sono tornate ad andare bene, perché Dio è buono.

Ci sono stati momenti in cui mi sembrava che la situazione fosse precipitata a tal punto da non esserci più soluzione, mi è sembrato di essere arrivata al capolinea, ma quando ho portato i problemi ai piedi di Gesù, Egli ha aperto i miei occhi e mi ha fatto vedere che oltre c’era una strada.

Se qualcuno mi chiedesse se fossi disposta a tornare indietro o se potessi cambiare qualcosa della mia vita, io risponderei che cambierei gli anni spesi lontano da Dio per trascorrerli nella sua casa e vivere vicino a Lui.

Concludo dicendo che ora so che Dio aveva ed ha ancora oggi un piano speciale per me; ho letto giorni fa la testimonianza di un fratello che aveva scritto su di un foglio tanti buoni propositi che aveva in mente di attuare per servire Dio; alla fine della lista firmò quel foglio col suo nome, ma Dio gli fece capire che doveva firmare un foglio bianco, perché doveva essere Lui a riempire quel foglio, perché è Dio a decidere cosa dobbiamo fare per Lui. Ebbene anch’io voglio fare così, gli ultimi anni sono già scritti, ci sono stati momenti belli e momenti tristi a cui ne seguiranno altrettanti belli e meravigliosi, ma anche tristi, ma varrà la pena affrontarli, perché Dio ha il meglio per noi e sono sicura che Dio ha il meglio anche per te. Il Signore ha cambiato la mia vita, rendendola da grigia e buia, rosea e splendente della sua meravigliosa luce.

Ho 20 anni, ma è come se vivessi da tre anni, dall’agosto ’97, quando ho deciso realmente di servire Dio Caro amico che leggerai questa testimonianza, io ti posso dire che con Gesù siamo al sicuro, perché la Bibbia è piena di promesse, alcune delle quali si sono già realizzate per me ed altre ancora si realizzeranno quando Lui vorrà, ma l’importante è rimanere stretti a Lui. Sono giunta al termine della mia storia e concludo parafrasando un bellissimo canto che mi piace tanto, in cui Dio ci chiama a parlare ad altri di Gesù e della salvezza, dove Egli dice che c’è ancora una speranza per te; il canto dice proprio così: “Io vorrei parlarti di Gesù, che un giorno lasciò il Padre per venire tra noi, nel Suo nome compì tanti miracoli, ma da noi non fu accettato e tristemente abbandonato, fu mandato alla croce; su quella croce Lui si caricò del mio e del tuo dolore finché morì, dimostrandoci il Suo amore. Ma Gesù non è rimasto lì, è risorto ed ancora oggi è vivo e tende le Sue mani verso te, pronto a darti amore se soltanto apri il tuo cuore, Lui entrerà e un giorno lo vedrai, perché è proprio vicino a te”. Rispondi a quel meraviglioso invito, Dio ti ama, Gesù vuole che tu possa riconciliarti con il Padre e la tua vita sarà esuberante, ma soprattutto eterna.

Maria Cristina

Testimonianza tratta da: http://www.globonet.it/cristiani_evangelici

[Tratto dal libro: “Testimonianze“, Vol. 1, scritto da Giacinto Butindaro V.D.M.]

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ANCHE AI GIORNI NOSTRI I MIRACOLI AVVENGONO, BASTA CREDERE IN DIO E IN GESU’ CRISTO. (Piccola testimonianza personale)

pesci che saltano

 Molte persone, “credenti” e non credenti, dicono che oggi i miracoli, le guarigioni, le potenti operazioni che hanno fatto, sia Gesù Cristo, sia gli Apostoli e tanti servitori di Dio, guidati dallo Spirito Santo, non succedono più, perché erano solo segni di quel tempo e che poi sono finiti. Noi, che abbiamo creduto nell’Unico Vero Dio Vivente, che ha mandato il Suo Figliuolo Gesù Cristo a morire sulla croce per i nostri peccati, e che lo ha risuscitato al terzo giorno, per la nostra giustificazione,  sappiamo che ancora oggi fa le stesse cose che fatto in passato, e le farà anche in futuro, perché Dio non cambia mai, è sempre lo stesso. Gesù Stesso ha confermato questo, in (Giovanni 14:12-14)….” In verità, in verità, io vi dico, che chi crede in me farà anch’egli le opere le quali io fo; anzi ne farà delle maggiori di queste, perciocchè io me ne vo al Padre. Ed ogni cosa che voi avrete chiesta nel nome mio, quella farò; acciocchè il Padre sia glorificato nel Figliuolo. Se voi chiedete cosa alcuna nel nome mio, io la farò”. Quindi, Gesù dice: CHE CHI CREDE IN LUI FARA’ ANCH’EGLI….. NON solo voi che avete creduto. Per cui, le parole di Gesù Cristo sono per tutti coloro che hanno creduto, in quel tempo, e per TUTTI QUELLI CHE CREDERANNO IN FUTURO, fino al suo ritorno sulla terra.  — Ora, per confermare che anche oggi Iddio opera e che la Parola di Dio è Verità, vi racconto di un’esperienza particolare, avuta alcuni anni fa, agli inizi della fede.

“Sono sempre stato appassionato dal mare, fin da ragazzino, per cui quando potevo andavo con gli amici a pescare in mare, con la canna. Passione che ho mantenuto anche dopo sposato e di tanto in tanto andavo a pescare. Era un periodo in cui ero disoccupato, e per non oziare in casa, ogni tanto andavo a pescare, ma con scarsi risultati, e questo mi rattristava molto, tanto che un giorno appena arrivato sulla scogliera, ho lanciato la lenza e mi sono seduto sullo scoglio. Ho chinato il capo e ho detto: “Signore fai che prenda qualche pesce, ti prego, nel nome di Gesù” . Finita breve  preghiera ho continuato a fare le stesse cose che si fanno per pescare. Però, nello stesso tempo meditavo sulla richiesta che avevo appena fatto, anche perché, ero certo che Dio poteva fare qualsiasi cosa e se Lui voleva, poteva esaudirmi. Intanto il tempo passava e niente pesci all’amo, incominciavo a pensare che anche quel giorno sarei tornato a casa senza aver pescato niente, non dubitavo affatto che Dio non era capace di fare quello che avevo chiesto, anzi, pensavo che a volte i nostri piani non coincidono con i piani del Signore, per cui continuavo a dire che se Lui vuole può fare qualsiasi cosa. Giunta l’ora che dovevo ritornare a casa mi son detto, faccio l’ultimo lancio e poi vado a casa, nella speranza che, l’ultimo lancio  sarebbe stato quello buono, invece… non è stato così. Allora riavvolgo la lenza e metto la canna sullo scoglio. Nello stesso momento sento dietro di me, un fruscio che veniva dal mare, mi giro di colpo e con grande meraviglia vedo un branco di pesci che saltavano dal mare verso gli scogli. Quel giorno ho preso tanti grossi pesci SOLO con le mani, mai visto una cosa del genere, ero talmente meravigliato da quello che stava succedendo che subito non avevo capito che il Signore aveva risposto, alla mia preghiera. Certo, io pensavo che Dio mi avrebbe esaudito facendo abboccare qualche pesce all’amo, ma, riflettendoci, se fosse stato così potevo pensare che era la “giornata giusta” o altre scuse per non ammettere che Lui avesse operato. Invece Dio ha fatto le cose, secondo la Sua volontà, in modo che non si potesse minimamente dubitare, che era stato Lui a fare il miracolo. Io dovevo capire che Lui mi aveva risposto, senza nessun equivoco. Potete immaginare la gioia che ho avuto, appena ho realizzato il miracolo che Dio ha fatto, nel Nome di Gesù Cristo. ….”ed ogni cosa che voi avrete chiesta nel nome mio, quella farò; acciocchè il Padre sia glorificato nel Figliuolo”. Quel tardi pomeriggio non ero solo sugli scogli ma c’erano altre persone che stavano pescando, e tutti , ABBIAMO preso tanti pesci con le MANI NUDE, senza nessun merito, senza nessuna partecipazione dell’uomo, come la GRAZIA, che è un DONO di DIO, in Gesù Cristo, nostro Signore. Gloria a Dio. Come potete constatare il Signore è potente ancora oggi di fare ogni tipo di miracolo o potenti operazioni, e se non avvengono non è colpa del Signore, ma della poca fede che abbiamo , o della nostra incredulità. Crediamo con il cuore che OGNI cosa che chiediamo a Dio nel nome di Gesù Cristo, Lui ce l’ha darà. Amen. Che il Signore ci benedica.


Testimonianze Antiche – L’indemoniato liberato

Testimonianze Antiche – La boccetta ed il farmacista

Testimonianze Antiche – La lanterna e l’asino

 

La Bibbia venduta

3 agosto 2011

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di Giuseppe Piredda

La Bibbia venduta

Le conversioni prodotte da una Bibbia venduta ad un antiquario

Immagine Conversioni

La signora Linner stava attraversando un periodo molto difficile. Dopo la morte del marito, si trovò ad essere nel bisogno. Aveva già dovuto vendere qualche mobile prezioso ad un antiquario ed anche dei suoi gioielli. Oggi gli ha pure portato la sua Bibbia rilegata, che aveva ricevuto dai genitori il giorno delle nozze. Nel passato aveva letto con piacere la Parola di Dio, e vi aveva attinto nuove forze, ma ora non la leggeva più.

Trovandosi adesso sola, dei pensieri cominciarono a turbarla. Certamente aveva fatto male a vendere quel libro prezioso. Essa era tormentata sempre più. Infine, dopo essersi assicurata che i bambini dormivano già profondamente, uscì di casa e corse dall’antiquario per tentare di riavere la sua Bibbia. Giunta davanti alla casa di Levi, l’antiquario, rimase molto perplessa e attristata da ciò che si presentò ai suoi occhi attraverso la finestra aperta. Infatti 4 uomini erano raggruppati attorno ad un tavolo e Levi leggeva ad alta voce in un libro che la signora Linner riconobbe subito essere la sua Bibbia. È evidente che costoro vogliono beffarsi a piacere delle favole del vecchio libro. Lo spasso però non fu di lunga durata. Poco a poco le beffe cessarono e si fece un gran silenzio quando Levi lesse un brano della passione. Giunto al combattimento nel giardino di Getsemane gli venne il nodo alla gola e fu commosso al punto che due lacrime gli bagnarono le guance. In silenzio, senza un saluto, gli amici si separano. E la signora Linner? Non poteva ammettere che qualcuno si beffasse della sua Bibbia, anche lei aveva le lacrime agli occhi e per di più un grande rimorso di coscienza. Adesso che aveva nuovamente udito leggere delle sofferenze atroci del suo Salvatore, ritornò a casa e messasi in ginocchio piangendo, confessò al suo Signore e Salvatore di averlo dimenticato. All’alba il suo cuore era ripieno di tranquillità e consolato. Essa sapeva che i suoi peccati erano perdonati e che poteva confidare appieno per ogni cosa nel suo Salvatore. Perciò volle ritornare da Levi per riprendere il suo libro. Quale non fu il suo stupore quando rivide I’antiquario allo stesso posto della sera prima e davanti a sè la Bibbia aperta. Non poteva più separarsi dal libro divino. Lesse ancora dell’Agnello di Dio, delle Sue sofferenze e anche come il Signore Gesù disse sulla croce: ‘Padre, perdona loro perché non sanno quel che fanno’. Nel capitolo 53 del profeta Isaia trovo pure: ‘Egli è stato trafitto a motivo delle nostre trasgressioni, fiaccato a motivo delle nostre iniquità. Levi si attristò molto leggendo come Gesù fu ucciso malgrado la Sua innocenza, lui che fino a qualche ora prima, si era beffato di una tale Persona. Còlto da angoscia esclamò ad alta voce: ‘Oh Gesù di Nazaret, sei tu veramente il Messia, il Cristo promesso da Dio’. E’ proprio in questo momento che la signora Linner lo ritrovò. Stupita dunque da questa scena, si soffermò davanti alla porta aperta. Levi le disse: ‘Cara signora, nel suo libro ho trovato un tesoro che vale per me più di tutto il mondo”. Anch’essa, a sua volta, gli narrò come nella notte precedente, era passata dalle tenebre alla luce. È inutile aggiungere che Levi restituì alla signora Linner la sua Bibbia e se ne comperò un’altra. Dopo poco tempo anche la moglie dell’antiquario trovò la salvezza per mezzo del sangue di Cristo e ambedue furono battezzati.

Questo fatto è stato raccontato dal missionario giudeo Giacomo Augusto Hausmeister, poco prima della sua morte, a Strasburgo.

Testimonianza tratta da: http://www.chiesa-ev-p.de/Posta_per_te/posta_per_te.html

[Tratto dal libro: “Testimonianze“, Vol. 1, scritto da Giacinto Butindaro V.D.M.]

[Scarica il libro “Testimonianze” in formato zip]

 


La gallina e le Bibbie – Una storia vera dalla Cina

Immagine gallina

La nostra chiesa contava 22 membri ed eravamo tutti imparentati. Durante la Rivoluzione Culturale (1966-1976) il capo della famiglia, mio nonno, dovette lavorare in campagna insieme a un vecchio pastore. Mio nonno si convertì assistendo alla morte di quell’uomo. Diceva sempre: “Non ho mai visto morire una persona in modo migliore”.

Gli altri ottanta uomini della comune trattavano male il pastore. Era picchiato ogni giorno e doveva partecipare a riunioni dove tutti quanti lo ingiuriavano chiamandolo “porco capitalista” e “idiota che crede alle favole”. Secondo mio nonno però il pastore non faceva altro che sorridere.

Lavorando con mio nonno in campagna aveva l’opportunità di parlargli senza essere disturbato. A quel tempo si dormiva nei dormitori. Sia mio nonno che il pastore non erano sposati e dormivano nello stesso letto a castello, uno sopra e l’altro sotto. Il pastore era abituato a recitare versetti biblici durante tutta la giornata e la sera si addormentava cantando al Signore, ma a voce molto bassa per non dare fastidio a nessuno. Infine morì a causa di una malattia intestinale, cantando. “Non smetteva mai di cantare”, raccontava mio nonno. Nel momento in cui il pastore stava per esalare l’ultimo respiro, mio nonno vide il suo volto splendente di gioia ed estasi. Disse: “Quanto è bello il posto dove sto andando!” E con queste parole morì.
Mio nonno ne fu molto impressionato. Aveva militato nell’esercito di Chang Kai Chek (che combatteva contro Mao Tse Tung) e aveva visto morire tante persone, ma nessuno come quel pastore. Di notte aveva l’impressione di sentire ancora cantare dal letto sotto il suo, guardava giù ma il letto era vuoto. Poco tempo dopo anche lui cominciò a credere in Dio.

Mio nonno aveva una memoria straordinariamente forte. Quando i suoi familiari lo visitavano nella sua capanna nella provincia Gansu, egli parlava loro di Cristo con l’aiuto dei versetti biblici che aveva imparato dal vecchio pastore. Eravamo molto poveri e abitavamo in un villaggio remoto. Mangiavamo solo riso e verdure, la carne non c’era mai. Solo una persona nel villaggio aveva qualche pollo.

Testi sacri

Nel 1995 mio nonno ci convocò tutti quanti, all’aperto perché non c’era nessuna casa che potesse contenerci tutti. “Ho brutte notizie”, disse. “Già da quindici anni vi parlo di Cristo attingendo fra i miei ricordi ciò che ho imparato da quel pastore. Ora però devo dirvi che non posso più insegnarvi niente di nuovo. Ho imparato circa 500 versetti da quel pastore e ve li ho spiegati tutti per ben cento volte. E’ ora che cerchiamo gli altri testi sacri”.
Ci guardammo stupiti, sembrava una cosa impossibile. Non sapevamo neanche che ciò che stavamo cercando si chiamasse “Bibbia”. Per quanto ne sapevamo ci potevano essere migliaia di raccolte di testi sacri, come quelli dei taoisti.
“Chi dovrebbe procurarci quei testi?” chiedemmo al nonno.
“Dio stesso”, rispose, “e noi dobbiamo pregare per questo”.
Pregammo, pregammo e pregammo, per due anni, ma non successe niente. Mio nonno continuò ad avere fede, altrimenti noi l’avremmo persa. Egli perseverò e disse: “Dio ci mette alla prova per vedere se vogliamo servirLo veramente. Dobbiamo continuare ad avere fiducia e perseverare”.

La gallina schiamazzante

Una domenica, mentre alcuni di noi stavano pregando, una gallina entrò nella nostra casa. Schiamazzando rumorosamente ad un tratto depose un uovo. In quel periodo c’erano anche altri compaesani che avevano polli, perciò non sapevamo di chi era quella gallina. Perciò mio nonno legò una piccola banconota del valore di un uovo a una zampa della gallina, che con testa alzata lasciò la casa come se fosse stata offesa. Sapevamo che sarebbe tornata dal suo padrone.
Meno di un’ora dopo sentimmo urlare qualcuno. “Chi ha legato soldi alla zampa della mia gallina?” disse una voce agitata. Mio nonno rispose senza esitazione: “Sono stato io”.
L’uomo entrò nella nostra casa. Lo riconoscemmo come un nostro compaesano, ma era seguito da un altro uomo ben vestito e curato che con voce educata disse: “Sono un alto dirigente del Partito Comunista a Pechino”.
Ci spaventammo. Cosa voleva quell’uomo?

“Vuol dire una Bibbia?”

“In tutta la mia vita non ho mai visto tanta onestà”, spiegò. “Questo è meraviglioso.
Sono appena venuto da Pechino per visitare mio fratello, dopo che mi hanno tradito e ingannato. Ho perso molti soldi”.
Si rivolse a mio nonno e disse: “Il mio governo ha urgentemente bisogno del suo spirito di onestà disinteressata. Vorrei che ci fossero più persone come lei in Cina. Mi dica, come mai è così onesto?”
A mio nonno bastarono solo due parole per rispondere: “Gesù Cristo!”
Celando un sorriso l’ufficiale comunista chiese: “C’è qualcosa che io possa fare per lei?”
Con la franchezza propria della sua vecchiaia mio nonno rispose: “Vorremmo avere i testi sacri di Cristo”.
L’ufficiale lo fissò con uno sguardo scrutatore. “Cosa intende per testi sacri? Forse desidera una Bibbia?”
Fu un comunista a farci capire che si chiamava Bibbia! Di nuovo la franchezza di mio nonno mi stupì. “Potrebbe procurarcene una?” chiese all’ufficiale.
Ora l’ufficiale sorrise apertamente e rispose: “Vedrò ciò che potrò fare”.

“La gallina ha deposto le Bibbie”

Lui tornò a Pechino, ma non successe niente. Passarono dei mesi e noi continuammo a pregare. Nell’autunno del 1998, arrivò un giovane al nostro villaggio che chiese di noi. Lo facemmo entrare; poi il giovane prese sette Bibbie nuove di zecca dalla sua borsa; una era scritta a caratteri grandi, quella era per mio nonno. Le altre sette avevano caratteri più piccoli ed erano per noi. Facevamo fatica a leggerle, perché di istruzione ne avevamo avuta ben poca.
“Come ci hai trovati qua?” chiedemmo.
“Appartengo a un movimento di comunità familiari. L’anno scorso uno dei nostri conduttori è stato arrestato a Pechino. In prigione però è stato visitato da un alto funzionario che gli ha detto: “Se ti faccio rilasciare, mi prometti di portare una Bibbia a un anziano e alla sua famiglia nel Gansu?’ Il nostro pastore ha promesso di farlo. Il giorno successivo l’hanno rilasciato dandogli un pezzo di carta con il vostro indirizzo”.
E per questo diciamo: “La gallina ha deposto le Bibbie”.

Fonte: Porte Aperte, 159, luglio 2008, pag. 5,6,10

Tratto da : http://illuminatobutindaro.org/2008/07/02/la-gallina-e-le-bibbie-%E2%80%93-una-storia-vera-dalla-cina/


 

‘Gesù mediante la Sua parola ci ha resi liberi’

 

Introduzione

Questa è una testimonianza che ha scritto una coppia di credenti del Nord Italia, su mia richiesta. Ho chiesto loro di scriverla perchè dopo averli sentiti via telefono alcune volte, durante le quali mi hanno raccontato a voce come Dio ha guidato i loro passi verso la vera libertà che è in Cristo, ho ritenuto che fosse importante che la mettessero per iscritto e così potesse essere letta e meditata da tanti fratelli.

Questa sorella e suo marito sono stati liberati, tra le altre cose, dalle grinfie di una donna ‘pastora’ che profetizza falsamente, predica il messaggio della prosperità, la ‘santa risata’, la caduta a terra, l’essere ubriachi di Spirito e altre menzogne che oggi sono molto diffuse in tante Chiese. Assieme a loro è stata liberata anche una sorella a cui Dio, mentre lei ancora frequentava quella chiesa, diede un sogno per avvertirla dello stato spirituale in cui si trovava quella ‘pastora’ e le anime da lei sedotte.

Io ho fiducia nel Signore che questa testimonianza contribuirà a fortificare le mani di quanti lottano per difendere il Vangelo e la sana dottrina in questi tempi così difficili per la Chiesa, e a liberare tante altre anime dal laccio dei tanti impostori e seduttori di menti che sono dietro i pulpiti, i quali fomentano gli scandali e le dissensioni contro la sana dottrina e con dolce e lusinghiero parlare seducono il cuore dei semplici.

A Dio, che ci ha salvati dai nostri peccati e ci ha liberati dal laccio degli uccellatori, sia la gloria ora e in eterno. Amen

La grazia del nostro Signore Gesù Cristo sia con tutti coloro che lo amano con purità incorrotta

Giacinto Butindaro

Testimonianza

Ci siamo convertiti a Cristo sette anni fa, io avevo 23 anni e mio marito 24. La nostra fede nel Signore Gesù è stata provata sin dall’inizio anche se nello stesso tempo nostro Padre ci ha benedetti grandemente in ogni cosa: ha salvato il nostro matrimonio dal divorzio, ci ha liberato da ogni vizio, mi ha guarita dall’epilessia, ci ha dato una casa, un lavoro, una macchina, un’altra figlia e la cosa più grande che ci ha potuto donare è il SUO AMORE per poter amare Lui e gli altri.

Nella prima comunità pentecostale dove ci radunavamo purtroppo non si insegnava la sana dottrina (e nemmeno noi allora sapevamo cosa significava) ma il Signore nella sua misericordia ci faceva sentire il suo amore e mentre cercavamo delle risposte nella Parola di Dio abbiamo capito che il conduttore La stava trasgredendo. Più avanti abbiamo saputo che lui faceva parte dell’organizzazione G12 e così Dio ci diede la forza di parlargli ma lui ci rispose: “se cercate un pastore perfetto non lo troverete mai…”. In seguito questo uomo è stato ricoverato in psichiatria. Eravamo dispiaciuti e “spaventati” ma abbiamo continuato a pregare e a confidare nel Signore.

Nella seconda comunità evangelica pentecostale siamo rimasti per due anni. Purtroppo lì bisognava accettare molte regole umane e addirittura apparvero usanze pagane (scene natalizie nel culto, alberi di natale ecc.) e nemmeno la condotta del conduttore nè la parola predicata erano conformi alle Sacre Scritture. Desideravamo conoscere Dio di più e non volevamo riti umani, infatti dopo un po’ di tempo anche se amavamo questi fratelli nel Signore durante il culto sentivamo una pesantezza nel cuore e abbiamo capito che non potevamo più fare finta di niente. Era evidente che stavamo rattristando lo Spirito Santo perché partecipavamo alle opere infruttuose delle tenebre anche se queste si nascondevano dietro una denominazione cristiana e non nel mondo. Perciò abbiamo parlato alla Chiesa ma alla fine il conduttore ci disse che noi avevamo disubbidito perchè appunto ci eravamo permessi di dire certe cose! Quindi ci siamo allontanati di nuovo e quella volta siamo rimasti veramente sconvolti e delusi. Ma la prova della nostra fede non era finita! In quel tempo insieme ad altri fratelli ci incontravamo per lodare e pregare il Signore ed eravamo molto bisognosi della parola predicata, sentivamo il desiderio di avere un pastore che potesse pregare per noi, che fosse ripieno di Spirito Santo, che ci potesse amare ed insegnare…

E così un giorno nella nostra città arrivò la “pastora” della «Chiesa cristiana ‘la via’» e noi tutti poi praticamente abbiamo firmato le appartenenze per diventare membri di questa comunità. Ci colpì il suo modo di predicare e l’autorità con la quale si poneva (solo che nessuno di noi confrontava tutto ciò con le Sacre Scritture). Ma quello che ci attirò fortemente fu l’imposizione delle sue mani; tutti noi cadevamo a terra, ridevamo a squarcia gola e ogni tanto qualcuno si arrotolava e si dimenava, sentivamo bruciare le mani e il corpo come paralizzato ecc. Noi ancora non conoscevamo bene la sana dottrina, pensavamo che questa era la manifestazione dello Spirito Santo! Anche perchè durante queste ‘unzioni’ quasi sempre si sentiva un benessere nel corpo, ci rialzavamo “rilassati” o come ubriachi, senza pensieri. Quando l’unzione era molto forte facevamo a meno di parlare per non “rovinare” ciò che lo “spirito santo” aveva operato. Che inganno; eravamo stati sedotti, ci eravamo addormentati!

Bisogna dire che la parola predicata (spesso del vecchio testamento) si basava sulle nuove rivelazioni e sulle interpretazioni spirituali. Si insegnava ovviamente il comandamento della decima, la prosperità e quindi che Gesù era ricco. In seguito la “pastora” ci disse che la comunità “la Via” era l’unica barca e che solo lì ci si salvava, ovviamente anche rispettando tutti i comandamenti. Chi usciva dalla barca rinnegava Gesù Cristo e veniva colpito dalla maledizione. Vi potete immaginare che astuzia! Noi leggevamo la Bibbia ma nella maniera nella quale lei ci insegnava secondo le sue interpretazioni, non vedevamo niente, eravamo come ciechi. Vivevamo nell’arroganza e nella superbia perchè ci avevano detto che “la via” era l’opera del ritorno di Gesù Cristo e nessuno poteva farci niente, l’importante era stare nella barca. Il fatto più strano è che abbiamo preso piacere nel ricevere quelle ‘unzioni’, infatti questi incontri si basavano sulle prediche spirituali, profezie a non finire (spesso “trattenute” per cercare il registratore per registrarle) e ministrazioni dello Spirito Santo. Poi tutti a casa, l’amore fraterno era solo a parole o meglio quando conveniva, insomma si sentiva che era simulato. Il nostro cuore era a pezzi, non riuscivamo più a stare lì ad ascoltare quelle favole profane. SOLO IL SIGNORE CONOSCEVA I NOSTRI CUORI E I NOSTRI PENSIERI, SAPEVA CHE NON NE POTEVAMO PIU’. DIO NELLA SUA GRANDE MISERICORDIA, GIUSTIZIA E FEDELTA’ CI HA DATO LA FORZA PER DIRE BASTA!

Non ci interessavano più quelle unzioni e “il bel predicare” ma avevamo bisogno dell’amore del Padre, di sentire nel cuore di nuovo la passione e lo zelo per Gesù e non correre dietro agli uomini che non possono salvare. Non siamo più andati a quegli incontri. E’ allora che sono iniziate le maldicenze verso di noi da parte di quella “pastora”, ha fatto credere agli altri fratelli semplici di cuore che eravamo morti spiritualmente, che non eravamo più pecore, che avevamo rinnegato Cristo ecc. Lei ha seminato tanta paura ma grazie siano rese al Nostro Dio e Padre perchè un giorno abbiamo scoperto le prediche del fratello Giacinto e Gesù mediante la sua parola ci ha resi liberi !!! Abbiamo finalmente udito la sana dottrina di Cristo, i veri insegnamenti e anche ai fratelli che si sono poi allontanati da quella comunità il Signore ha aperto le loro menti alla verità. Grazie al Signore abbiamo capito che quelle unzioni non erano da Dio (infatti tutti noi fratelli pregavamo poco, non meditavamo la parola, non digiunavamo, tutto era facile) e abbiamo capito che ci eravamo fatti un idolo e che lo avevamo temuto come se fosse stato Dio.

In quella chiesa era rimasta una sorella molto timorata di Dio che aveva paura di disubbidire alla “pastora” e per ciò ci evitava, ma noi di continuo ci rivolgevamo al Signore supplicandolo di aprirle gli occhi della mente e del cuore, e il Signore ha ascoltato il nostro grido! Dio già nei primi mesi le ha parlato attraverso un sogno: un fiume nero con dietro una scaletta che portava verso quella “pastora” che in quel momento rideva e mentre la sorella saliva ha iniziato però come a sprofondare nel fango ma alla fine è uscita fuori e girandosi dall’altra parte ha visto la luce e dell’acqua limpida e vicino c’eravamo noi.

SIAMO GRANDEMENTE GRATI A DIO PER QUESTO MIRACOLO !!!

FRATELLI E SORELLE NON ABBIATE PAURA, PERCHE’ NELL’ AMORE DI DIO NON C’E’ PAURA ANZI L’AMORE PERFETTO CACCIA VIA LA PAURA !!!

VEGLIATE E PREGATE PER NON CADERE IN TENTAZIONE !!!

SOLO MEDITANDO LE SACRE SCRITTURE POSSIAMO CONOSCERE LA VOLONTA’ DI DIO!!!

PASTORI E ANZIANI INIZIATE AD AVERE TIMORE DELL’ ETERNO ANZICHE’ PROFERIRE QUELLE PAROLE VUOTE E QUEI CONSIGLI MONDANI.

INIZIATE AD AMARE VERAMENTE LE PECORE DEL SIGNORE E NON VI INSUPERBITE PERCHE’ SI RICONOSCE DA LONTANO LA VOSTRA VANAGLORIA!

IL GREGGE DEL SIGNORE HA BISOGNO DELL’ UMILTA’ DI CRISTO, DELLA SUA VERA PAROLA E DELLA SUA POTENZA. IL SALE STA DIVENTADO INSIPIDO E LA LUCE TENEBRE PER I VOSTRI INSEGNAMENTI DISTORTI.

CHE DIO ABBIA MISERICORDIA DI VOI “MINISTRI” PERCHE’ NON VI RENDETE CONTO DELLA MORTE CHE STATE SEMINANDO!

DIO BENEDICA LA VITA DEL FRATELLO GIACINTO E DI TUTTI COLORO CHE SI ADOPERANO PER LA VERITA’.

A DIO, UNICO SAPIENTE, SIA LA GLORIA IN ETERNO, PER MEZZO DI GESU’ CRISTO!!!

Manuel e Roksana Corona


 

Testimonianza della mia conversione e di come il Signore ha guidato i miei passi nel non entrare ‘nell’organizzazione ADI’

 

Fratelli nel Signore. Vorrei darvi la mia testimonianza sul come il Signore ha guidato i miei passi, sin dagli inizi della mia conversione, a non entrare mai “nell’organizzazione ADI”(Assemblee di Dio in Italia), se non poi come visitatore saltuario e occasionale in alcune comunità facenti parte d’essa…
Infatti il Signore mi preservò dal cadere nelle grinfie di quella che ormai è a tutti gli effetti un’organizzazione soggetta a regole e insegnamenti umani anziché biblici, sin dall’inizio della mia conversione che avvenne in seguito alla venuta in Italia di un mio cugino di nome LeoLuca Schifano, che risiede nello stato di New York, più precisamente a Lakeview, vicino a Buffalo, venuto appositamente in Italia per parlarci di Gesù.

Ricordo infatti che quel pomeriggio di Luglio del 1985, mio cugino LeoLuca Schifano organizzò una riunione in un locale sotto un Bar nel paese dove risiedo (Venaria Reale, provincia di Torino) in cui invitò la sua parentela tra cui la mia famiglia composta dai miei genitori e i miei due fratelli (io allora avevo 21 anni, mio fratello maggiore 26 e il mio fratello più piccolo, ora col Signore, ne aveva 7) all’ascolto della Parola di Dio e della testimonianza della sua conversione, tra cui la guarigione dall’epilessìa, reputata dalla scienza medica malattia inguaribile, di uno dei suoi figli da parte del Signore!

Dovendo tornare in America quindi, pensò di invitare a quella riunione anche alcuni Pastori evangelici conosciuti da lui in quei giorni che sarebbero potuti essere un punto di riferimento a cui affidare coloro di noi che eventualmente avessimo voluto approfondire la conoscenza del Vangelo.

Sarebbero perciò dovuti venire un Pastore di una chiesa nascente non ADI che si riuniva in un locale sotto un condominio dall’altra parte della città di Torino, precisamente a Nichelino, di nome Giancaspero Elia, la cui comunità si trasferì poi in Via Cuneo 9a, sempre a Nichelino; ed un anziano di nome Rendina, inviato dall’allora Pastore delle ADI di via Issiglio di Torino, Antonio Santoro, che era in contatto e collaborava con la comunità ADI del paese di Venaria che si trovava a poca distanza da casa mia.

Ebbene quel giorno ci fu un forte temporale e a quella riunione sotto a quel Bar si presentò solo il primo pastore non ADI che divenne poi il mio pastore e che pochi mesi dopo (ad ottobre del 1985) mi battezzò in acqua in un fiume vicino Torino.

L’altro fratello, poiché non aveva la macchina, a causa del forte temporale non venne.

Non reputo affatto un caso perciò quel forte temporale che impedì a quell’anziano inviato dal pastore delle ADI d’esser anche lui presente in quella riunione in cui fui evangelizzato, ma fu piuttosto l’opera di Dio che impedì così che potessi scegliere di contattare l’anziano della comunità ADI più vicina a casa (meno di un chilometro) anziché quello la cui comunità distava circa 25 chilometri, ma che invece poi frequentai quattro volte la settimana per diversi anni.

E tutto questo a motivo del fatto che Dio avrebbe compiuto opere gloriose nella nostra vita manifestandosi potentemente in quei mesi successivi…

Infatti alla fine di quella riunione chiesi il numero di telefono di quel Pastore e ci accomiatammo. Era la fine di luglio, quindi partimmo con la mia famiglia per le ferie estive che trascorsi con un chiodo fisso che il Signore mise nella mia mente e nel mio cuore… telefonare a quel pastore una volta tornati a Torino a settembre, cosa che feci, per saperne di più su questa “nuova religione” deciso a lasciarlo se avessi visto che si trattava di un ciarlatano o un impostore una volta conosciutolo. Ma così non fu…

Infatti nel mese di settembre a casa sua lui ci parlava come un fiume in piena dell’opera di Dio e il Signore, dopo che pregammo tutti insieme cominciò da quel giorno subito a manifestarsi glorioso visitandoci con svariati sogni notturni che mi lasciavano meravigliato e stupefatto tanto che decisi di voler subito esser battezzato in acqua in ubbidienza al comandamento del Signore, cosa che avvenne il 20 Ottobre 1985 nel fiume Ceronda.

Ma prima d’esser battezzato in acqua il Signore volle anche liberarmi, tramite l’imposizione delle mani del mio pastore nel Nome di Gesù, da un disturbo che oggi si definirebbe “psicosomatico” che mi affliggeva sin dalla mia adolescenza, ma che la Bibbia attribuisce invece a spiriti malefici (vedi Matteo 17:14,18 – Marco 9:14,29 – Luca 9:37,43), che mi tormentavano da quando avevo 11-12 anni, in quanto avveniva che ovunque mi trovassi, in strada oppure a casa o sul lavoro, avevo dei sintomi inspiegabili e difficili da descrivere in quanto sudavo freddo ed era come se mi “sdoppiassi” e “perdessi il controllo” del mio corpo, pur rimanendo lucido nella mia mente. Era terribile e temevo sempre quelle crisi improvvise!

Naturalmente lo raccontavo ai miei genitori che mi fecero fare delle visite mediche, ma nessuno mi sapeva aiutare. Gli encefalogrammi non riscontravano nulla di anomalo ed i medici mi diagnosticavano tutto ciò solamente come facente parte di carenza vitaminica e bisogno di ricostituenti essendo io nella fase dello sviluppo, lasciandomi nello sconforto più assoluto. Quando avvenivano quei sintomi però erano tremendi, avevo paura, temendo di non poter più ritornare a riprender il controllo di me rimanendo in quello stato di “distacco” e “sdoppiamento” tra la mia mente ed il mio corpo…

Tutto questo fino alla testimonianza della mia guarigione da parte del Signore che racconto così come trascrissi su un diario i giorni seguenti la liberazione, che riporto di seguito:

“…Eravamo riuniti ad uno studio sul buon comportamento a casa del fratello Donato Petruccelli, e il fratello Elia ci stava spiegando le nostre regole sul matrimonio, quando improvvisamente comincio a sudare freddo e sentire in me qualcosa, quel qualcosa che mi portavo dentro da molti anni… mi sento male, e mentre stavo soffrendo capì che cos’era… uno spirito malefico! Si ribellava perché sapeva che io volevo cambiare padrone, volevo Cristo Gesù nel mio cuore, nella mia vita e che volevo battezzarmi.Allora ho interrotto il fratello Elia e ho rivelato a tutti quel che mi stava accadendo in quel momento, e il fratello Elia con tutti i fratelli e sorelle hanno pregato per me. Il fratello mi disse di inginocchiarmi e di pregare il Signore. Mi sono inginocchiato al Signore ed ho chiesto perdono nel Nome di Gesù anche di peccati di divinazione da me commessi nel passato, e dopo che il fratello mi ebbe imposto le mani, sgridò lo spirito immondo nel Nome di Gesù e quello spirito è andato via!!! Gloria al Signore, quale leggerezza mi son sentito nel cuore dopo tutti quegli anni nel quale non sapevo neppure dare un nome a quella “presunta” malattia! Ecco, grido “benedetto sia il Nome del Signore!”. Lui mi ha guarito e io lo amo! E poi piansi di gioia che non riesco a descrivere. Grazie Signore Gesù!”.

Questo è quanto trascrissi su carta per la gioia, una volta giunto a casa dopo quella riunione serale di preghiera in cui mi furono imposte le mani e sgridato quello spirito maligno. Ma la vera liberazione doveva ancora avvenire ed avvenne da li a poco quando mi coricai per dormire. Questo è il resoconto di ciò che mi avvenne una volta giunto a casa, come lo trascrissi nel mio diario:

“Si, proprio la fede d’esser guarito, mi ha guarito. Infatti alla sera giunto a casa, dopo essermi inginocchiato ho pregato il Signore e l’ho ringraziato per avermi liberato, piangendo, e mentre dicevo il Padre Nostro (Nota: erano solamente due mesi circa che venivo ammaestrato nella Parola di Dio e non sapevo ancora pregare), ecco… sento un suono acuto nella mente tipo acufene, ma non badandoci troppo terminai di pregare e mi coricai ancora piangendo, mentre i miei familiari erano già a letto. Cominciai però a sentirmi strano, inquieto, non riuscivo ad addormentarmi, quando tutto ad un tratto… Cominciai a sussultare e tremare violentemente, un freddo improvviso m’avvolse, senso di nausea, cominciai a tossire come a voler rimettere e tutto girava vorticosamente intorno a me. Qualcosa di soprannaturale mi stava accadendo poiché fu tutto così improvviso e non capivo che il Signore stava proprio costringendo quello spirito immondo ad andarsene da me (vedi l’esempio del fanciullo di Marco 9:26 in cui quello spirito uscì “…straziandolo forte” , e lasciandolo “…come morto”). Allora cominciai a pregare e ordinavo a quello (o quei… chi poteva saperlo?) spirito ad andarsene nel Nome di Gesù. Stavo sempre molto male ma ero cosciente e non mi abbattei nello spirito. Cercai di sollevarmi dal letto mentre tremavo forte per recarmi in bagno ma tutto girava intorno a me e caddi per terra vicino al letto. Non riuscivo nemmeno più ad orientarmi, alla porta non riuscivo ad arrivare, il letto non lo trovavo più e nemmeno il tavolino al centro della stanza. Brancolavo, mi agitavo ma non serviva allora mentre ero a terra mi inginocchiai nuovamente e ricominciai a pregare. Allora dissi nuovamente il Padre Nostro ed avvertendo un leggero miglioramento riuscii a solevarmi e recarmi in bagno ancora tutto tremante. Accesi la luce ma vedevo sempre buio, ci volle un po perché ritornassi a vedere; avevo la pelle d’oca (m’impressionò) e gli occhi tutti venati e rossi, facevo paura a vedermi. Nessuno in casa si accorse di nulla di ciò che m’avvenne poiché stavan tutti dormendo, allora mi ricoricai e pur con tre coperte ebbi freddo tutta la notte. Il giorno dopo mi sentii a pezzi, ero uno straccio, ma confidai nel Signore che la vera liberazione era avvenuta proprio in quei momenti anziché a casa di quei fratelli la sera prima, ed alla sera successiva stavo già meglio.”

Dalla sera prima in cui stetti male a casa di quel fratello e che fu pregato per me a tutt’oggi, non ebbi mai più quegli strani ed inspiegabili sintomi che più di venticinque anni dopo sono solo dei brutti ricordi!

Dio fu misericordioso con me guarendomi e liberandomi da ciò che mi opprimeva sin dalla mia adolescenza. Il 20 Ottobre del 1985 scendevo nelle acque battesimali con la conferma che Dio era reale, vivente, potente, meraviglioso, ed ancora pronto a guarire e liberare proprio come è scritto nei Vangeli ai tempi in cui camminava fra gli uomini, 2000 anni fà! Gloria a Dio!

Nessuno poteva convincermi del contrario!

Eppure nei mesi seguenti cominciarono le lotte da parte di chi non mi sarei mai immaginato… Ricordo infatti che sapendo che con la mia famiglia ci eravamo convertiti al Signore, alcuni membri ADI ed anche altri non ADI di altre comunità evangeliche vicine, venivano a farci visita a casa dicendoci: “Ma perché andate così lontano al culto? Perché non venite da noi? Perché non andate a Venaria?”. Ed ancora: “State attenti al pastore dove andate… è un falso profeta! Vi spilla i soldi…”. E quando testimoniavo loro della mia guarigione c’era chi diceva: “State attenti fratelli… anche il diavolo opera!”.
Ma come se non bastasse la liberazione da parte di Dio successiva all’imposizione delle mani del fratello Elia Giancaspero, che veniva reputato da costoro un falso profeta, il Signore mi confermava continuamente in sogno (sia a me che a mia madre) che invece era un suo fedele servitore ed anche di non andare non solo nelle ADI, ma neppure in nessuna delle altre comunità vicine non ADI!

In quel periodo infatti sognavamo spesso che schiacciavamo serpenti e scorpioni che volevano morderci, e i sogni erano di un’intensità e realismo unici! Spesso alla notte sognavamo questi combattimenti e il giorno dopo ricevevamo le visite di “sorelle” che cercavano di dissuaderci dal frequentare la comunità di Nichelino e di andare in quella delle ADI.

Ma una notte di quei primissimi mesi che frequentavo la comunità di Nichelino, dopo aver chiesto a Dio in preghiera conferma se era proprio li che dovevamo andare, udii una voce in sogno (il Signore successivamente si è compiaciuto di parlarmi altre volte in sogno, solo a Lui la Gloria!) che mi disse perentorio: “Sono Io che ho mandato voi o siete voi che avete mandato Me?”. Naturalmente il Signore mi fece poi comprendere anche il perché di questa Sua volontà.

Ad esempio se avessi frequentato sin dall’inizio una di queste comunità evangeliche delle Assemblee di Dio, non avrei mai realizzato quella potente liberazione raccontata innanzi e nemmeno altre guarigioni non solo mie ma anche dei miei familiari perché questo (seppi poi), non era applicato in tutte le ADI, dato che ufficialmente per loro il Signore “guidava” anche la mano dei medici e “benediceva” le medicine. Quindi in seno alle ADI non c’è alcun bisogno di unzione dell’olio, imposizione delle mani e confessione dei peccati per esser guariti! Basta ricordare che Francesco Toppi (ex presidente delle ADI) insegna (vedi Link) addirittura che Luca somministrava certamente qualche calmante a Paolo quando la scheggia nella sua carne diventava più dolorosa (cfr. Francesco Toppi, A Domanda Risponde, Vol. I, pag. 139)!!!

Si la mia fede nelle ADI sarebbe stata indebolita anziché fortificata e dubito fortemente che qualcuno mi avrebbe ammaestrato, imposto le mani e scacciato i demoni “nell’organizzazione”!

Non parliamo poi delle altre dottrine errate insegnate nel loro mezzo, di cui potete leggerne alcune in questo Link.

Ricordo poi un’altro dei sogni che feci molti anni fa e che reputai da parte di Dio per il suo contenuto. Il sogno era questo che riporto come lo trascrissi sul mio diario:

“Mi vedevo che parlavo a dei responsabili di diverse denominazioni, e io li rimproveravo ricordandogli che noi non dobbiamo insistere ad enfatizzare il nome delle denominazioni, perché l’unico nome che noi troviamo nella Sacra Scrittura riguardo ai credenti è quello di “Cristiani”, citando Atti 11:26 “Ad Antiochia, per la prima volta, i discepoli furono chiamati cristiani.” Citandogli anche gli scritti di Pietro in 1° Pietro 4:16. Gli dicevo anche: “Gli statuti e i nomi delle denominazioni li richiedono gli uomini del mondo ma noi non dobbiamo dichiararci secondo l’etichetta di questa o quella denominazione! Noi siamo “Cristiani”! Noi siamo “Cristiani!”.”

Successivamente a questo sogno reputato da me da parte di Dio quindi, e poi vedendo com’è strutturata l’organizzazione ADI, frutto del loro Statuto, fui spinto quindi nel 1988 a scrivere indignato a Francesco Toppi in seguito ad un articolo letto su “Cristiani Oggi” anno VII – N.9 – 1/15 Maggio 1988, facendogli notare che il loro linguaggio ripetuto continuamente con orgoglio: “…noi delle ADI, noi delle ADI” era per me (e lo è tuttora) un modo d’esprimersi che poteva diventare settario ed esclusivista. Toppi però ne fece poi un articolo nel libro “A domanda risponde” Vol. III Pag.81 estrapolando pochissime righe della lettera che gl’inviai (a pag.82) intitolandolo: “Qualcuno afferma che c’è settarismo nelle nostre chiese, è vero?”.
Intanto però il linguaggio “esclusivista”, enfatizzando l’appartenenza ad una denominazione lo fa diventare settario, eccome! Inoltre lo Statuto di cui si vantano ha di fatto poi creato una vera e propria separazione tra loro e quelli di fuori… con tutti gli altri danni ch’esso ha recato (vedi Link al riguardo)!

Ho spesso riflettuto sul come mai con tutti gli evangelici che c’erano intorno a me il Signore mi ha fatto pervenire il Vangelo da qualcuno addirittura dall’america e di come poi Lui ha guidato tutti gli eventi (meteorologici compresi) successivi.

Oggi naturalmente capisco il perché e dò Gloria a Dio!

Negli anni successivi ho avuto dei giorni felici nel servizio per il Signore dove collaboravo col fratello Elia Giancaspero nella predicazione e nella presidenza dei culti quando lui era impossibilitato a farlo facendo i turni come operaio alla Fiat, e pur con le difficoltà incontrate a motivo della distanza da casa mia al locale di culto (venticinque chilometri circa all’andata e venticinque al ritorno, quattro volte la settimana) e spesso dopo una pesante giornata di lavoro in una piccola tipografia vicino casa, Iddio mi sosteneva e incoraggiava col Suo Santo Spirito. Ricordo che a volte aprivo il culto così stanco che presiedevo sostenuto unicamente dallo Spirito del Signore. Spesso non avevo nemmeno idea di cosa avrei dovuto predicare, ma il Signore mi aiutava a portare ugualmente poi dei messaggi di predicazione per l’utilità e l’edificazione dei santi.

Ho perciò dei bei ricordi di comunione fraterna dove era forte il desiderio di servire il Signore e far conoscere a tutti la Sua Parola, la Sua Grandezza, i Suoi Insegnamenti e l’annuncio del ravvedimento al mondo, misti a momenti di difficoltà causati dagli impegni e i doveri che la vita ci impone. Mentre il Signore mi rivelava continuamente di stare sereno.

Ricordo per esempio, quando ebbi in cuore di far stampare (allora lavoravo in una piccola tipografia in cui iniziai a lavorare a 16 anni) degli adesivi gialli fosforescenti di evangelizzazione 11 x7,5 cm da attaccare ovunque (ne feci stampare 15.000 circa a mie spese che regalai a credenti di diverse denominazioni) e perciò chiesi a Dio di darmi dei versi da includervi dalla Sua Parola.

Una notte in sogno sentii però questa voce: “Farò grazia a chi vorrò far grazia e avrò pietà di chi vorrò aver pietà!”.

Il Signore mi fece capire quindi che non erano i miei sforzi che avrebbero potuto convincere alcuno di peccato. Nonostante ciò il Signore mi accontentò, infatti sempre in sogno un’altra notte sentì un’altra voce che mi citava dei versi biblici: “Salmo 115:4,8? e “Atti 4:12?.

Quando li lessi detti gloria a Dio, infatti il primo parlava contro l’idolatrìa mentre il secondo verso diceva: “e in nessun altro (Gesù) è la salvezza, poiché non c’è alcun altro nome sotto il cielo che sia dato agli uomini, affinché siano salvati” (Atti 4:12). Così reputai che Dio volle esaudire quella mia richiesta ed inserii quei passi biblici su quegli adesivi.

Qualche tempo dopo ebbi in cuore di acquistare alcuni macchinari per stampare materiale evangelistico da diffondere per la divulgazione della Parola di Dio. E la comunità Evangelica di Nichelino contribuì anche economicamente all’acquisto di quei macchinari che misi in un locale di casa. Così acquistai una Pedalina Tipografica, una PianoCilindrica, un Tagliacarte a volano manuale e dei banconi con i caratteri tipografici da alcune tipografie di Torino che avevano chiuso, pensando di comporre con i caratteri tipografici i testi piccoli e facendo fare le matrici in linotype per i testi più lunghi. Naturalmente i Personal Computer in quegli anni erano agli albori e molto costosi ed il Desktop Publishing era solo agli inizi.

L’iniziativa però, si concluse poi in un vero e proprio fallimento!

Ricordo che in quei giorni il Signore mi diede questo sogno: Io mi vedevo nella tipografia dove lavoravo ed ero insieme ai miei due titolari che guardavano alcuni opuscoli evangelici da me stampati, e dopo averli guardati mi chiesero se intendessi stampare lavori commerciali, ma io gli dicevo: “Iddio me ne liberi! io voglio stampare solo messaggi evangelici e non a scopo di lucro”.

Naturalmente poi sul lavoro volli raccontare il sogno ad uno dei miei titolari che senza dirmi nulla sorrise. Chissà se il Signore volle così dissipare qualche cattivo pensiero da parte dei miei ex datori di lavoro…

Devo ammettere però che quell’esperienza fu un vero e proprio disastro! Infatti stampai pochissimi volantini a motivo del tempo ridotto che avevo a disposizione, essendo impegnato otto/nove ore al giorno col lavoro secolare e a motivo del compito di predicare in comunità, con la responsabilità che ciò richiedeva. Scoprii che non riuscivo a produrre nulla e che per stampare un volantino occorreva molto tempo già solo per la composizione tipografica, tanto che ero perplesso e sconcertato e mi chiedevo se non avessi fatto meglio ad acquistare una macchina offset, con una spesa leggermente superiore. Ma ero preoccupato, tanto che in comunità pregai per questo mio desiderio che vedevo non produrre alcun risultato sentendo il peso dell’aver fatto spendere dei soldi inutilmente ai miei fratelli che probabilmente si chiedevano come mai stampavo poco o nulla.

Così, durante una riunione di preghiera levai a Dio la mia preghiera ed il mio peso per questa piccola tipografia, e un giovane della comunità disse di aver avuto una visione quando facevo la mia richiesta. Questo è ciò che disse d’aver visto:

“Un uomo bianco con una tromba d’argento su una lunga strada bianca, con in fondo una bandiera rossa, bianca e verde”.

Era il 1989, cioè 22 anni fa. Qualche anno dopo avevo venduto tutti i macchinari e dimenticato quella profezia.

Attraversai dei momenti terribili, ero stanco e deluso. E pur rimanendo in buoni rapporti dissi al fratello Giancaspero Elia che non ce la facevo più a frequentare quella comunità, così ne uscii, senza sapere dove il Signore mi avrebbe condotto.

Non sapevo il perché ma avevo sempre un verso nella mia mente: “Io percoterò il pastore e le pecore saranno disperse” (Marco 14:27). Difatti i miei genitori col mio fratellino minore che venivano con me nella comunità evangelica di Nichelino decisero così di andare proprio nella comunità ADI vicino casa la quale il Signore non permise che fosse la comunità in cui iniziare il nostro percorso di fede. Ed io non me la sentii di impedirglielo lasciandoli liberi e indipendenti nelle loro decisioni.

Nel 1994 perdetti mio fratello minore in un incidente stradale con la sua prima uscita in motorino con gli amici. Aveva 17 anni e l’avevo visto crescere come un figlio essendoci 14 anni di differenza tra noi. Non ero riuscito a impedire che andasse a quella gita e mi sono sempre rimproverato di non essermi imposto con lui e con mio padre (che mio fratello con insistenza persuase a lasciarlo andare) proibendogli di andare. Ma Dio aveva deciso di prenderlo a se per motivi a me ignoti. L’anno successivo mi licenziai dalla tipografia dove lavoravo a causa della mia delusione per un rimprovero che reputai ingiusto da parte di uno dei miei titolari, per andare in un altra tipografia dove stetti anche peggio. Infine nel 1997 trovai lavoro in una grande industria Litografica dove attualmente sono addetto piega di una rotativa da 80 pagine, con orari misti che includono anche la notte.

Spiritualmente, pur non abbandonando mai la fede in Dio, ho però attraversato degli anni in cui mi sono letteralmente assopito, vivendo la fede senza più quell’entusiasmo e quello zelo iniziale in cui vedevo Dio operare e manifestarsi glorioso nella mia vita. E pur visitando alcune denominazioni ADI e non ADI per non isolarmi dagli altri fratelli in Cristo non sono mai riuscito a trovarmi a mio agio a motivo delle dottrine antiscritturali in esse insegnate finendo anch’io per rassegnarmi a questo stato di fatto.

Nonostante ciò, non ricevevo mai la conferma da parte di Dio di inserirmi definitivamente in qualcuna di queste comunità. E gli anni passavano un po qua e un po là, chiese dei Fratelli, chiese Apostoliche, chiese libere pentecostali, e saltuariamente anche chiese ADI… sempre spento e demotivato. In una parola mi ero addormentato spiritualmente!

Nel 1998 mi sposai ed il Signore mi diede un figlio a cui detti il nome Andrea, con cui Iddio mi consolò parzialmente della perdita del mio fratellino.

Qualche anno dopo, le mie delusioni con alcuni membri delle ADI proseguirono, come ho raccontato in un’altra testimonianza.

E così arriviamo a pochi anni fa, in cui trovai un sito cristiano su Internet. Era il sito: “http://www.lanuovavia.org/” dei fratelli Giacinto e Illuminato Butindaro, che riaccese in me la gioia nel vedere finalmente dei fratelli in Cristo insegnare la sana dottrina e denunciare apertamente gli errori dottrinali del mondo evangelico pentecostale e non pentecostale senza riguardi personali e senza timore degli uomini, attraverso questo nuovo strumento, il web, che entrava in tutte le case senza imporsi ma lasciando nella libertà gli individui di poter esaminare se le cose dette erano veramente comprovate dalle Sacre Scritture oppure no. Attraverso quel sito e gl’insegnamenti del fratello Giacinto ho potuto apprendere e approfondire anche cose che non avevo compreso appieno, come la dottrina del proponimento dell’elezione di Dio, sebbene Iddio mi avesse personalmente parlato in sogno, come ho già raccontato, dicendomi che avrebbe fatto grazia e avuto pietà a chi avrebbe voluto Lui!

Ed è nel luglio del 2010 che senza che me ne accorgessi, il Signore si stava accingendo ad adempiere quella profezia di 22 anni prima, in quanto entrando in contatto col fratello Giacinto e senza che lui sapesse nulla di tutto ciò, mi invitò ad aprirmi un blog su Internet di modo che potessi diffondere anch’io i temi della Parola di Dio su più vasta scala, anziché solo via facebook. E questo senza mai una volta dirmi cosa dovessi o non dovessi inserire negli articoli. Posso infatti testimoniare che sebbene l’incoraggiamento ad aprire questo sito come ho già scritto, sia venuto dal lui, mai una volta egli ha esercitato pressioni su di me sul contenuto da inserirvi in esso! E’ solamente perché condivido in pieno i suoi ammaestramenti avendone predicati anch’io, che li diffondo con pienezza di convinzione!

Una cosa però è certa. Mai avrei potuto immaginare che la profezia in cui per me fu vista quella lunga strada bianca (avanti nel tempo) con la tromba d’argento (simbolo di proclamazione dell’evangelo) e con in fondo una bandiera rossa, bianca e verde (la nazione italiana), sarebbe avvenuta 22 anni dopo nonostante me ne fossi perfino dimenticato, attraverso un Computer ed un sito Internet, anziché attraverso una Pedalina o una PianoCilindrica Tipografica!

A Dio soltanto sia tutta la Gloria e l’Onore poiché Egli ne è Degno!

Nicola Iannazzo


 

‘Ho invocato il Signore ed Egli mi ha salvata’

 

Sono nata il 7 Gennaio 1927 a Mogliano Veneto (Treviso) da genitori cattolici praticanti.Nella mia fanciullezza ho frequentato la Chiesa cattolica romana, pregavo continuamente a Gesù e a Maria perché così mi avevano insegnato e così vedevo fare alla mia famiglia. La sera – mi ricordo molto bene – mia madre mi portava assieme ai miei fratelli presso una famiglia che abitava vicino a noi per dire il Rosario.Nel 1939 mio padre, avendo tanti figli da mantenere ed avendo poco lavoro, fece la domanda per andare in Libia (Africa) come colonizzatore portandosi con sé tutta la famiglia. E anche lì io continuai a frequentare la Chiesa cattolica.Nel 1940, all’inizio della guerra, io e un mio fratello più piccolo di me fummo costretti a rimpatriare in Italia presso le colonie gestite dal governo di Mussolini. I miei genitori però rimasero in Africa. Qui in Italia passai da una colonia all’altra, fui a Rovigo, a Cattolica, a Riccione, a Rimini, e poi a Fiera di Primiero a Trento.Fui testimone di molti

 

bombardamenti di cui quello che mi è rimasto più impresso fu quello di Rimini. In quei giorni, spesso durante la notte suonava la sirena d’allarme e noi scappavamo subito nei rifugi. Molte volte rischiai di essere colpita da delle schegge e rimanere ferita o morire, ma Dio mi liberò sempre anche se non lo conoscevo.Mia madre che stava in pensiero perché non aveva notizie di me da tanto tempo, si rivolse ad una sua sorella che stava a Treviso e le disse di venirmi a prendere immediatamente e portarmi a casa sua. Qua mia zia venne a prendermi e durante il viaggio che affrontammo in treno, nei pressi di Padova, il treno fu fatto fermare immediatamente e noi fummo fatti uscire tutti fuori e scappare perché c’era un bombardamento in atto. Io e mia zia scappammo nella campagna e grazie a Dio non ci accadde niente di male. Il ponte su cui dovevamo passare con il treno fu bombardato e noi dovemmo tornare indietro e fare un altro giro. Arrivati al paese di mia zia, le cose non cambiarono nel senso che i bombardamenti si verificavano spesso anche là, e mia zia era sempre preoccupata per me. Mio zio era un capostazione e noi vivevamo vicino alla stazione e siccome gli alleati cercavano di bombardare le ferrovie noi eravamo sempre preoccupati e spesso eravamo costretti ad andare nei rifugi.Nel 1945 arrivò la notifica che tutti i bambini ‘libici’ potevano rientrare presso le loro famiglie in Africa, per cui io rientrai in Africa presso i miei genitori. Dopo qualche tempo però che mi ero ricongiunta con i miei genitori noi fummo costretti a lasciare la Libia perché era stata perduta dagli Italiani.In Italia fummo collocati presso un campo profughi qui a Roma, ci ritrovammo senza niente, non avevamo casa ecc., mangiavamo ciò che ci passava il Governo Italiano di allora e poi dormivamo in una caserma.Dopo qualche anno, nel 1952, mi sposai ed ebbi due figli. Ma il mio matrimonio dopo circa nove anni fallì; mio marito invaghitosi di un’altra donna mi lasciò con due bambini a carico. Uno aveva sette anni e l’altro otto. Me ne tornai a casa da mia mamma. Mi trovai ad affrontare la vita da sola. Cercai subito di mettere i miei figli in un collegio, per potermi cercare un lavoro e così poter vivere e mantenerli. Dopo qualche tempo trovai un lavoro. Dopo un po’ di tempo decisi di mettere i miei figli in un collegio più vicino a me (essi infatti si trovavano in un collegio a Gubbio che era troppo lontano per me). Ero disperata, non sapevo a chi rivolgermi. Una sera, tornando dal lavoro, mentre scendevo una strada vicino casa, piangevo e il mio pensiero era rivolto a Dio quantunque non lo conoscevo. All’improvviso sentii una voce alla mia destra che mi disse: ‘Non aver paura, sono io il tuo braccio destro’. Mi voltai subito per vedere se c’era qualcuno vicino a me, ma non vidi nessuno. Sentii però dentro di me una gioia, convinta che era stato il Signore a rispondermi. Dopo questa esperienza all’improvviso tutte le porte che sembravano fino ad allora chiuse si aprirono ed io riuscii a mettere i miei due figli in un collegio più vicino.Non fu l’unica volta che sentii la voce di Dio quando ancora non lo conoscevo, ci fu un’altra occasione che mi è rimasta molto impressa fino ad oggi in cui Lui mi parlò. Fu in sogno; mi ritrovai in una basilica cattolica romana, e mentre mi trovavo nel confessionale a confessarmi dal prete sentii una voce tuonante e rimbombante che mi disse: ‘Io sono il Signore Iddio tuo, non avrai altro dio all’infuori di me’. Dopodiché, mentre mi accingevo ad andare dal prete a prendere la comunione, vidi sopra il prete una grossa bestia spaventosa con una lunga coda la quale stava camminando sopra di lui e ad un certo punto si fermò. Dio già a quel tempo mi avvertiva, ma io non capivo i suoi avvertimenti e non badavo ad essi. Non conoscevo la Parola di Dio.Arrivata all’età di sessantuno anni, nel 1988, accadde che mentre mi trovavo per strada fui evangelizzata da un credente, che poi in seguito seppi era il pastore di una piccola comunità pentecostale che si riuniva vicino a casa mia. Questo fratello mi cominciò a parlare di Gesù, mi disse che Gesù mi poteva salvare, che egli era morto sulla croce per i nostri peccati, che io lo dovevo accettare nel mio cuore come mio personale Salvatore e Signore, che io dovevo andare a lui a confessare i miei peccati, ed altre cose concernenti la salvezza. Io però all’inizio non feci tanto caso alle sue parole. Dopo un po’ di tempo incontrai un altro fratello che mi disse le medesime cose. Questi fratelli allora cominciarono a venire a casa mia a parlarmi del Signore Gesù, invitandomi ad andare alla comunità. Io accettai e andai ad un culto. Devo dire però che i primi tempi non capendo ancora bene quali fossero le differenze tra i Cattolici romani e gli Evangelici, continuavo ad andare anche a messa. Quindi facevo un po’ qui e un po’ là. Mi trovavo confusa, non sapendo quale fosse la via da seguire, cioè non sapevo se la via giusta era quella che mi avevano insegnato i preti o quella che mi avevano indicato questi fratelli. Cominciai quindi a pregare a casa mia da sola, cosa per altro che mi aveva detto di fare il pastore di questa comunità. Ed inoltre mi procurai una Bibbia per cominciare a leggerla e vedere se le cose che mi avevano detto stavano proprio così.Un giorno mi misi in ginocchio dentro la mia camera da letto e gridai al Signore queste parole: ‘Signore, se tu esisti, dammi una risposta, dammi un raggio di luce, non lasciarmi nel buio, aiutami, perdona i miei peccati’. E Dio mi esaudì in questa maniera. Dopo avere pregato mi alzai, e mentre mi trovavo in piedi nel soggiorno mentre dicevo a Dio: ‘Signore, io sono una peccatrice e voglio essere salvata. Dimmi tu quale via devo seguire’, all’improvviso fui presa nello spirito ed ebbi una celeste visione. Ecco quello che vidi. Mi ritrovai davanti a un grosso libro aperto, su cui c’erano delle scritte che non riuscivo a capire. Io volevo che il mio nome fosse scritto su quel libro, e all’improvviso mi apparve una penna a inchiostro che io presi in mano e con cui feci un punto sulla parte destra del libro, punto che piano piano diventò un sigillo dorato. Mentre mi trovavo davanti a quel libro, nello spirito, sentii in maniera molto forte la presenza di Dio, e mi sentii lavata da ogni peccato, ripulita, e liberata. Tutti quei peccati che nel corso degli anni avevo inutilmente confessato ai preti, finalmente li sentii svanire dalla mia coscienza. Il sangue di Gesù Cristo li aveva cancellati! Mi sentii rinascere. Sentii entrare dentro me una pace profonda ed una gioia grande che non posso spiegare.Siccome che non avevo mai avuto una esperienza del genere, pensando che stessi diventando pazza, alla prima occasione domandai al pastore che cosa mi era accaduto e lui con molta calma mi rassicurò che non ero diventata pazza perché quella che io avevo avuto era una visione da parte di Dio. Da quel momento, io seppi con certezza assoluta che la via da seguire era Cristo Gesù, quella stessa via che mi avevano indicato quei fratelli; non una religione, ma Colui che mi ha amato e ha dato se stesso anche per me. Da quel momento seppi che ero stata salvata dalla perdizione eterna.Dopo questa visione ne ebbi un’altra a distanza di poco tempo, questa volta però sotto una tenda di evangelizzazione. Mentre era in corso la riunione, in ispirito, vidi inizialmente il Signore Gesù che soffriva sanguinante sulla croce, dopodiché mi fu mostrato a poca distanza da me un immagine idolo che aveva sulla testa una corona (il Signore mi mostrò cosa io avevo adorato nella mia ignoranza per molti anni), e nel mentre io chiedevo perdono al Signore per tutti i miei peccati. Dopodiché, sempre nella visione, mi trovai in alto sopra la tenda a cantare dei cantici al Signore assieme ad una moltitudine di giovani festanti.Ancora però continuavo a fumare, ero un accanita fumatrice, fumavo circa 2 pacchetti di sigarette al giorno. Avevo cercato tante volte di smettere di fumare, ma non ci ero mai riuscita. Sapevo che ciò non piaceva a Dio, ed allora una sera – era il 31 Maggio 1988 – verso le dieci di sera invocai dal profondo del mio cuore Iddio e gli dissi: ‘Signore, solo tu mi puoi togliere questo vizio del fumo’ e continuai a pregarlo. Mentre pregavo, all’improvviso, smisi di parlare in italiano e cominciai a parlare in una lingua straniera che non capivo. Per dieci minuti circa non riuscii più a parlar in italiano. Il Signore mi aveva battezzato con lo Spirito Santo. Da quella sera non sentii più il minimo desiderio di fumare; Dio mi aveva liberata da quel vizio.Dopo un po’ di tempo, precisamente il 26 Giugno, fui battezzata per immersione in acqua dal pastore che mi aveva evangelizzato.Termino di raccontare la mia testimonianza, ringraziando Dio per avere avuto pietà e misericordia di me, per avere perdonato tutti i miei peccati. A Dio sia la gloria ora e in eterno, in Cristo Gesù. Amen.Maria Benvenuti

 

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